venerdì 14 ottobre 2011

_ventotto



04:45
ho aperto gli occhi.
tra gli alberi, il chiarore che annuncia il nuovo giorno, macchiato da nuvole gonfie e livide di pioggia.
la temperatura si è abbassata, chiudo un po le finestre.
il cane dorme, alza timidamente le orecchie ma non lo sguardo.
giro come un fantasma tra le stanze, alcune piene, altre vuote, altre work in progress...nella sua stanza c'è un grosso armadio ereditato... acciaccato, mezzo smontato, ma bello... bello davvero....un gigante in mezzo a quattro pareti che puzzano ancora di vernice chiara...penso...lo guardo....lo guardo ancora e mi dico che devo assolutamente trovare un modo per ridipingere l'anima di questo gigante buono, sarà lui, nel silenzio della notte....spettatore silenzioso di un ciclo di vita che verrà.....

è pazzesco....adesso parlo anche  con l'armadio...


penso alla stanza che avevo a casa di mia madre.... stravolta e molto personale. Graffiti con lo spray, segnali stradali, foto dei miei viaggi, delle mie ragazze, scritte, memorie di chi e passato dal quel posto ed ha lasciato un segno....un manifesto cinematografico appeso sul soffitto e le bandiere enormi del Brasile e dell'Islanda... due posti che hanno segnato con uno squarcio la mia vita.

sono andato via troppo presto da casa..... ed ora nel bel mezzo del posto che per me ha pagato la banca... ho nostalgia della mia vecchia stanza...

un ricordo!......preciso, istantaneo, da polaroid..... io che scarto un regalo: lo apro..con avidità pacata ma curiosità evidente: "Jagged Little Pill" di Alanis Morissette.... un cd che ha venduto 30 milioni di copie in tutto il mondo (non poche direi)...penso a quel momento.....non riesco a capire il perchè...però percepisco quel surrogato di felicità che in quell'istante passato attraversò il mio essere... la felicità di avere avuto come regalo della musica.

decido che è arrivato il momento di farmi un caffè.. scendo giù avvolto da un tepore sonnolento e scorgo i resti della cena passata e finita troppo tardi per mettere in ordine tutto quanto. 
metto a fare il caffè ed osservo il resto del silenzio che riempie la parti vuote delle cose.
il cane intanto ha deciso di seguirmi....scende le scale lentamente, a metà si ferma e mi guarda....leggo nel suo sguardo una domanda... "che cazzo ci fai in piedi alle 5 del mattino"..... 
lo premio con dei pan di stelle......e vedo che apprezza moltissimo la mia iniziativa.

cosa faccio adesso....
il resto della casa dorme, il cane ritorna al suo posto.
ed io vago mentalmente in posti ignoti.

faccio la doccia, bollente, a tempo indeterminato, e mentre mi asciugo mi blocco e scopro il perchè della mia levataccia mattutina.

l'acqua chiarificatrice mi ha liberato la mente, facendo ordine tra i pensieri sparsi.

la risposta è il silenzio....
troppo silenzio.
questa casa è silenziosa anche quando è abitata e vissuta.
c'è silenzio dappertutto. ovunque.

questo non mi dispiace anzi......io che sono promotore attivo del movimento "difendiamo il silenzio"....mi domando:

che ne sarà di questo prezioso silenzio tra ventotto giorni....
che ne sarà del resto del mio mondo,
del resto del mondo di Lei,

quante cazzo di domande.

ora piove. 
la pioggia batte sui finestroni, con delicatezza... però piove.

prendo il cell... ci sono 2 mail di lavoro... e poi nulla più.

è presto ancora.... ma mi vesto e decido di prendere la macchia.
per strada si capisce visibilmente che è ancora troppo presto.
lo skyline visto dalla provinciale sembra presagire una giornata di pioggia ed i palazzi sono li ad accarezzare il cielo...con sonnolenza però..perchè ancora tutti dormono (o quasi).

c'è un mercato.
camion bianchi e persone che scaricano della merce.
li vedo incazzati per via della pioggia.
un'uomo buffo e pelato sta scaricando delle ceste di vimini, parla animatamente con un altro tizio che si trova dentro al camion e ride di gusto e fuma.....

mi fermo, metto il cappuccio del k-way....scendo alla svelta e mi fermo vicino al camion.... i due si fermano e mi guardano........ momento di stallo puro:

io guardo loro
loro guardano me.

io: 'giorno,
loro: mmmh 'giorno
io: belle le ceste
il pelato: si si....
io: questa qui.... questa grande con i manici...
il pelato: eh.......
io: mi piace.....

inizio a fissarmi con quella cesta... la voglio..... non so il collocamento che avrà ma la voglio...

allora dico: quanto costa?
il pelato:..........ventotto euro


penso.............."ventotto euro"........................."ventotto".........

ok. la prendo.








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