martedì 18 ottobre 2011

_ventiquattro





se già dovessi riassumere questa giornata....
sceglierei un momento preciso...molto preciso...

per l'esattezza alle 8 di questa mattina..... : 

un vortice compatto nella mia testa...frammenti di ricordi quasi senza senso.... ma lampi di lucidità che  mi portavano a capire che mi trovavo in un altro posto... mi trovavo nella mia testa, passeggiavo a lenti passi, non andavo da nessuna parte ma osservavo in silenzio.

manifestazioni di luci e momenti precisi di precaria relatività.

dove mi trovavo?
e chi avevo di fronte a me?

vedevo qualcuno... ma chi?.....

colori in tonalità chiare e scure..., al centro del mondo un qualcosa di sostanzialmente denso, carico, stracolmo di vita...ero stupito di felicità.

un felicità tranquillamente consapevole..

dove sono adesso?
e perché tutto questo silenzio?

perché so con precisione che qualcuno mi guarda e mi sorride...?
chi sei?

sei tu?
sei davvero tu?

perché sono venuto io da te e non tu da me...? 
non ha senso,
è il contrario di tutto,

però so che ci sei, ti ho di fronte.....uniformemente grande e compatta, in mezzo ad un mondo bianco,,,neutro, imparziale.....silenzioso 

e poi tu.

lo so... mi devo svegliare, devo ritornare nel mio di mondo.

lo so... ti vedrò a breve, lo so.... 
hai paura?
io ti vedo serena...
forse sono io che ho paura....

queste voci........ le senti?
mi chiamano.....

chiamano il mio nome....
è fantastico qui.

queste voci....

mi chiamano............
.............................
.............................

apri gli occhi
apri gli occhi

ci senti?...

ho aperto gli occhi...
mi sono ritrovato steso su di un lettino bianco....

ero svenuto.

incredibilmente sudato, con una voglia pazzesca di bere dell'acqua...

ero svenuto.
persone accanto a me...

ero svenuto al prelievo del sangue.

adesso qualcuno mi faceva sedere su una sedia...mi dava dell'acqua, dal corridoio vedevo alcuni infermieri che mi guardavano incuriositi, preoccupati.... non saprei.....

respiravo a fatica.....
volevo andare via...

ho detto: "devo andare"
mi hanno detto "aspetti...ha una brutta cera..."
ho detto: "devo andare... devo andare in ufficio"

mi hanno accompagnato vicino ad una grande vetrata,
hanno aperto una porta..
difronte a me una lunghissima fila di persone, grandi, piccoli, donne, anziani... tutte ad aspettare il proprio turno...

una piccola insegna luminosa
segnalava con un sottile bip il prossimo turno...


..toccava al ventiquattro









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