giovedì 13 ottobre 2011

_ventinove





da qualche anno il 13 ottobre è di fatto un giorno strano, particolare...
alterno momenti di tristezza a pacata normalità (è questo, forse, è lo stato più preoccupante)... il 13 però... rimane di fatto un giorno diverso da tutti gli altri; trascorre con la sua tranquilla regolatezza, ma lo fa in un modo lento, marcato quasi volesse lasciare una scia, una traccia da scolorire lentamente grazie al tempo.

Questa mattina mi sono alzato presto, nonostante sia andato a letto tardi, ho avvertito subito una giornata splendida da dietro la mia finestra di legno, mi sono seduto sul divano, ho accolto sul mio viso uno spicchio di sole che trovava strada tra le imposte...ed ho chiuso nuovamente gli occhi, respirando ritmicamente; il mio cane vicino... il silenzio tra il disordine generale delle cose.

Ho preso il cellulare, ho selezionato il nome dalla rubrica ho aperto la casella dei messaggi, ho scritto..."Buon compleanno" ed ho schiacciato invia......

è questo di fatto il senso di questo giorno. tutto qui.

ho preso la felpa, ho messo gli occhiali da sole, il casco..e sono volato sulla provinciale.....

mille pensieri raccolti nelle cuffie del mio inseparabile Ipod e la strada da collante tra me e il mondo, 
tra me ed il resto delle persone, 
tra me ed i giorni futuri...
tra me il -mondo sommerso-......

sto lavorando duramente per lui..., per chi ci abita e fluttua in quella densità sommersa, tra suoni sbiaditi e luci di contorno...

ho scelto un colore per la sua camera, ho smontato un armadio per poterlo ridipingere nuovamente, sto montando i mobili dell'Ikea.., ho comprato due lampade: una a forma di fiore ed una a forma di luna...

sto immaginando....... 

ma immaginare... risulta essere il mestiere più difficile del mondo.....

e forse non  ho ancora il coraggio di pensare a come sarà complicato, difficile...indescrivibile...


...il mestiere di fare il padre........







3 commenti:

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  2. Senza parole. Di senso compiuto, per lo meno. Un groviglio di sensazioni, che ti sono scivolate dalle dita e ora sono qui, tutt'intorno, pure dentro di me.
    Credo che cercare di immaginare concretamente il proprio figlio, sia come cercare di immaginare l'universo.

    Lascio la concretezza. Vado altrove.

    Ho visto l'aurora boreale una volta. Per un'ora, il cielo ha pulsato di colori inverosimili, di un verde che in natura non esiste se non in quell'angolo di cielo Lappone, di un rosso quasi acceso, subito dopo un fuoco d'artificio, di un azzurro che neppure tutti gli occhi azzuri del mondo potrebbero originare se mescolati. A -28, in mezzo a un lago ghiacciato, col viso caldo per le lacrime, il torcicollo per tutto il tempo passato a naso all'insù, le mani strette ad altre mani, in un silenzio saturo, la natura mi ha dato un microscopico assaggio della sua magneficenza, della sua perfezione, della sua bellezza insindacabile.
    Ecco.
    Tuo figlio, probabilmente, sarà la tua aurora boreale, la tua eclissi, il tuo plenilunio, il tuo maremoto, la tua pioggia di stelle. Tutto insieme. Elevato a +infinito.

    Ho le braccia lunghe lunghe, le ho sempre avute. Ti abbraccio, ovunque tu sia

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  3. è forse il commento più lungo trovato nel mio blog (angelisonnambuli compreso)..e ringraziarti risulterebbe troppo, troppo..banale.

    allora non dico nulla.
    chiudo gli occhi ed immagino quell'aurora boreale che anch'io ho vissuto mille volte sulla pelle e sull'anima.

    passa da qui quante volte vuoi. (spero tante)


    AngS.

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che dire......