lunedì 31 ottobre 2011

_undici






si dice che questa sarà la notte delle streghe.

fattucchiere, gnomi malefici, e pozioni magiche...

questo pomeriggio ho attaccato un chiodo ad una trave di legno, ed ho appeso una piccola lanterna a forma di zucca....ci brucerà dentro una candela profumata per tutta la notte.

e aspetterò.

il dolcetto ed anche lo scherzetto.


proprio di una strega servirebbe l'arrivo adesso., 

malvagia ombra nella notte, 
come il vento si avvicina dal cancello all'ingresso...

perpetuo regresso, luci di vetro,
respiri di vento

nella casa il buio del silenzio, 
chi dorme, 
chi tace, 
chi galleggia nell'assenzio.... 
e di grattare alla porta ne sento il lento movimento,

una voce mi dice "attento"

questo mondo aspetta, adesso,
qualcosa che ancora non ho compreso.


starei tutta la notte ad osservare,
il gioco della candela sul soffitto di legno,
tutte le ombre passare e strusciare..comprese quelle del gatto del vicino..

Ipod in mano,
cane dormiente al seguito,

e carta e penna.
un gelido gradino del giardino,

e la notte si fa da sola.
l'ultima da consenziente e cosciente...

le altre poi...
le altre....chissà......

probabilmente poi rientrerò in casa, mezzo gelato..
non andrò a dormire, non ne avrò molta voglia,

andrò giù, a stendermi sul divano,
sempre il cane al seguito,
birra,
coperte...

e canale horror...

vaffanculo a tutti i concetti e preconcetti, 

venite mostri....


vi offro una birra.









_dodici





Allora, pensi di saper distinguere
il paradiso dall'inferno? 

I cieli azzurri dal dolore?

Sai distinguere un campo verde
da una fredda rotaia d'acciaio?

Un sorriso da un pretesto? 

Pensi di saperli distinguere?


Ceneri calde con gli alberi? 

Aria calda con brezza fresca? 

Un freddo benessere con un cambiamento? 

e hai scambiato un ruolo di comparsa nella guerra
con il ruolo da protagonista in una gabbia? 

Come vorrei, 
come vorrei che fossi qui 

Siamo solo due anime sperdute
Che nuotano in una boccia di pesci

Anno dopo anno

Corriamo sullo stesso vecchio terreno
E cosa abbiamo trovato? 

Le solite vecchie paure


Vorrei che fossi qui 


dodici


sabato 29 ottobre 2011

_tredici



"è chiaro che non ci sono.
lasciate detto qualcosa,
oppure no" :




"ciao sono la mamma, chiamavo per sapere se è tutto ok?, mi hanno detto che a Londra fa freddo, quando esci, copriti. per favore. bacio"

"ooohhh... cazzo ma ci sei? chiamo da tutto oggi? ti aspettavo in caffetteria, mi hai fatto gelare le palle, alla fine non mi tenevano più il posto, ma dove stracazzo sei finito!!!!!, fanculo chiamami"

"AngS, sono Dani, non ho ricevuto nessuna conferma per stasera, devo sapere chi siamo, se siamo, quanti siamo. io comunque ho prenotato, avevamo deciso per il posto in centro vero? , stiamo sotto un 50" così ci vediamo la partita....., chiamami! boh.. ciao."

"sono Io..................., non ti ho sentito uscire......... beh...... volevo sentirti......................."


"...sono sempre io, la mamma, dimenticavo, chiamami appena senti il messaggio, bacio"

"buonasera, è la segreteria del Dott. _____________, chiamavo per spostare la visita a dopodomani, e le ricordo di portare la cartella completa degli esami. aspetto una conferma cortesemente. mi richiami al **_****_******. la ringrazio."

"Ehi brutto stronzo. ma sei davvero un testa di cazzo. mi sono stancato di questi prestiti a tempo indeterminato. ho chiamato in ufficio, anche a casa, ma dove porca puttana sei finito, chiamami, devo parlarti e anche con urgenza......................... ma che stronzo..............."

"sono papà, ........................
ti ho mandato 2 mail..............
beh.. leggile. ciao"

"A, i cd sono arrivati. SPETTACOLO!!!! capolavori cazzo. che faccio te li porto io? fammi sapere dai......."


"perché non sei raggiungibile...... guarda che sto uscendo e per pranzo non ritorno, fatti vivo."


"AAAngss... ma ci seiiiiii, chiamami.......ma che caz.."


"ho letto il messaggio, grazie,
 non dovrei tu lo sai............................mhh, AngS..........., 
ok, ti aspetto domani al solito posto. 
maledetto te, ed anche me.
ti aspetto. un bacio"


"CIAOOOOOOO siamo noi!!!!!!!! ma dove siete..., vi abbiamo chiamato. allora??????? a che punto siamo?????? novità?????dai faceti sapere... vi vogliamo bene.....!!!!! chiamateci!!!!!!!!!!"


"sto leggendo il tuo blog...
non ci entravo da una vita...... 
così mi ammazzi...... 
è bellissimo quello che scrivi.

....notte"


"testa di cazzo, eravamo tutti li.... ma chi diavolo sei diventato, un'ologramma. domani chiamami. che tipo..........."

"sono sempre io, la mamma., così mi fai stare in pena..... e poi a casa non risponde nessuno. chiamami. bacio"


"devi pur rientrare al lavoro., io io non posso coprirti più. basta. ci conosciamo da troppo tempo e ti voglio un bene della madonna, ma riemergi, cazzo fallo adesso. domani vado dal boss. e poi sono problemi tuoi. ed accendi questo telefono., bastardo"


"io mi fermo dai miei. ... sono troppo stanca. e tu sei troppo uno stronzo.
fatti sentire.           ti prego"



"è tutto a posto. domani alle tredici, stammi bene. chiudo."
















venerdì 28 ottobre 2011

_quattordici




quando non sai.




penso di avere un po' d'influenza.  
forse stare un po di giorni a casa non mi farebbe male.


che settimana......
incredibile come questo tempo stia volando, non ho la materialità per rendermene conto, ma sta passando veloce.


ho finito di sistemare l'armadio, ripulito, ridipinto, maniglie riparate, 
alla fine del lavoro ero quasi incredulo per la bellezza espressa.


sono soddisfatto di me stesso,
e preoccupato in uguale modo.


stanco perché questi giorni si piegano inesorabili su me stesso, e spesso non ho  le forze necessarie nemmeno per scrivere qui,
anche se scrivere, dopo la musica, è un qualcosa che vive nel mio dna, come una dipendenza necessaria.


se non scrivessi non mi sentirei realmente me stesso.
se non ascoltassi musica dalla mattina alla sera, mi ritroverei arido dentro.




aspetto con ansia questo giro di boa.
questo -mondo sommerso- che già è vita.




vorrei parlare molto di più con lei.
sto ancora facendo poco.




poco.


poche righe in questo post stasera............




e nient'altro da dire.
solo da pensare.



























giovedì 27 ottobre 2011

_quindici



ovunque proteggi.


ovunque proteggi la mente e il cuore.


spesso vengo invaso da una sensazione improvvisa,
una scossa precisa, fulminea,


una voglia di dire:
"benvenuta nel mio pianeta"
"benvenuta nella mia esistenza"


notti insonni fatte di sogni
mattine surreali fatte di allucinazioni,


il resto è soltanto musica e parole scritte, ma sopratutto musica.


non sono mai stato così attaccato materialmente e nel profondo ad un oggetto.


anche se per mia indole tengo a conservare anche lo scontrino di un'acquisto, non esiste un oggetto così profondo e uguale a me, fatto di me, 
come il mio Ipod.


lui è soltanto lui è una parte di me stesso staccata che riproduce fedelmente quello che il mio cuore prova e crea, convertendo tutto in note musicali.


non esiste cosa più bella, più bella.


8177 brani, 
un contenitore esclusivo, molto personale, morbosamente mio.


sulla strada, in bus, in aereo, in treno, in giro con me per il mondo, e ovunque abbia postato il mio sguardo,


in questi posti
in questi luoghi,


ed anche qui.


notti intere ad ascoltare musica, sotto le coperte, tra le lacrime di uno sconforto, tra le gioie improvvise che la vita regala,


amore
tanto amore
amore allo stato puro, stratificato nel suo colore più vivo,


al telefono,
voltando le spalle ad un emozione, 


nel silenzio e nel buio di posti che rimarranno per sempre nella mia memoria.


il mio -mondo sommerso- lui e soltanto lui a darmi lo stimolo di una lacrima accolta da un sorriso.


ha già una sua playlist, un contenitore riservato dove ci sto mettendo tutto ciò che mi rappresenta.


musica come asfalto per la sua strada, quella che dovrà percorrere,
musica come cuscino per la notte,
come clorofilla per le piante,


come la sensazione precisa di trovarsi in ogni posto la mente lo desideri.


avrà la sua musica,
sceglierà le sue emozioni, 


come io da bambino ho scelto le mie, 
una totale libertà e indipendenza musicale,
che poi è diventata dipendenza...


quella dipendenza unica e inverosimile....
che mi fa sgranare gli occhi quando loro stessi si cibano di amozioni che non si toccano con la mano....







ho una gran voglia di dire:


"benvenuta nel mio pianeta"
"benvenuta nella mia esistenza"




quindici














mercoledì 26 ottobre 2011

_sedici








"Take me down,
6 underground"


all'alba di una giornata che già so che sarà stracolma di tensione, 
di eventi che non vorrei, 
da momenti da evitare, 
di merda da ingoiare,


mi guardo allo specchio e non ricordo il mio nome.


che nottata!
ho dormito tanto da far schifo,
ma è stata una notte costellata da sogni tanto lucidi da sembrare veri e reali!


le parole scorrono gelide e veloci come l'acqua di un torrente,
metterle in pratica è più difficile del previsto.


ma sarò abbastanza grande oggi,
da superare gli ostacoli del cuore?


lo vorrei..
cazzo se lo vorrei.


vorrei che passasse veloce il tempo,
come un debito da estinguere,
un mutuo da pagare,


voltarmi e rileggere le parole personali,
che mi rappresentano,
che rappresentano questo periodo: pazzesco. 


lo racconterò un giorno, ne sono sicuro,
lo racconterò al -mondo sommerso-, sto parlando meno di lui....
ma è presente, messo da parte nella mia anima, 
è un meteorite che lentamente si sta avvicinando allo spazio gravitazionale del mio pianeta,


ed io sono li ad attendere.


La guerra dei mondi.
l'unica guerra che spesso non ha ne vincitori ne vinti,
solo comparse,
attori,




tutti quanti sono degli eroi,
sempre degli eroi,


erranti cavalieri di nessuno che combattono al vento le battaglie per loro stessi.


incomprensibili queste mie parole.
sempre peggio 
di giorno in giorno.


sedici...


e mi ritrovo a sbriciolare e mescolare discorsi a volte non compiuti,
che sembrerebbero staccati tra loro... 
ma che un senso da qualche parte ce l'hanno.


devo pur trovare la forza da qualche parte...
nascosta in un angolo,
in un cassetto dimenticato dal tempo,






Gelido.....






"Gelido come...
un pezzo di ghiaccio,
mi guardo e non ricordo le cose di cui ho bisogno...


e non mi piace... più"

















martedì 25 ottobre 2011

_diciassette







che senso avrebbe...
anzi,
che senso ha....


collisione imminente,
impatto rapido,
uno schiaffo in pieno viso: rimane il rossore, l'urto, lo scuotimento interiore.


dovrei guardarmi di più allo specchio,
ma guardarmi veramente, scrutare a fondo, scendere dentro gli occhi.


ma so veramente chi sono?
di questi tempi mi stupisco:


se cado è perché voglio cadere,
se rido è perché fingo di essere felice,
se piango...........: no, io non piango (quasi mai).


collisione imminente,
impatto rapido,
c'è da schivare un masso grande quanto il mondo,


adesso oscura il sole,
il mio sole.


eppure tutto dice:
"guarda..... guardati intorno, 
 guarda..... guarda chi sta arrivando...."


so molto bene chi sono. molto bene.


ma domani, nel senso, domattina,
saprò sentirmi addosso il peso di queste parole?


o sarà aria al vento,
parole aride, vuote dentro.


un bacio,
un'abbraccio,
può avere il sapore dolce del veleno,


arido al contatto,
liquido, scende rapido, e non fa sconti,


ammalia il cuore,
la mente,
sussurra all'anima parole intense,


mi dice: "è così.....non vedi.... è così che sei."
"sei Tu"


sono Io.


ora mi sento tanto un'astronauta dentro ad un bus di linea urbana.


scendo dalla navicella,
faccio tre passi e prendo il diciassette quello che porta in centro.


ho ancora la tuta,
addosso brina gravitazionale, 
residuo di un viaggio lungo, astrale,


guardo fuori,
vedo le strade:
le macchine, i motorini che corrono perché adesso piove.


c'è una signora che mi guarda,
ha tra le gambe la busta della spesa,
mi osserva, lentamente,
occhi sgranati....


poi mi sorride, si alza, si avvicina a me...


con fare dolce mi dice:


"dov'è che sei diretto...?"


ed io rispondo....


"signora, faccio un giro....
 poi ritorno sul mio pianeta"













lunedì 24 ottobre 2011

_diciotto





ecco cosa rimane.

gli sforzi della mente, non sempre vengono ripagati.
quelli del cuore......., beh.. lasciamo perdere.


voglio essere bravo,
voglio diventare bravo.

perché non riesco ad essere bravo,
perché.

sono visibilmente nervoso,
alterno momenti di serenità, tranquilla pacatezza, a momenti di trambusti interni ed anche morali.

voglio essere bravo,
voglio diventare bravo.

eppure tutto spiegherebbe il contrario di tutto.
tutto sembrerebbe riassumere un momento dove non serve praticamente stare come sto.

la confusione è un vortice buio e maleodorante dove se ci cadi dentro, a faccia in giù, ci si rimane fermi e bloccati, vittime di fantasmi nella notte.

serve necessariamente capire adesso la strada che devo percorrere, misurarla centimetro per chilometro e disegnare nella mia testa il percorso da fare, inclusi scivoloni e cedimenti.

ma questi cedimenti,
questi scivoloni del cuore,

mi confondono e mi disarmano
mi indeboliscono e mi zittiscono 
mi feriscono e dopo, quasi mi abbattono.

ma non sono del tutto scivolato, 
caduto,
abbattuto.

lo so per certo
perché mi conosco.

e so che posso,
posso essere.

DEVO essere.
il momento, questo, deve sfumare, finire.

e so che posso,
posso essere.

a volte non mi capisco,
non capisco il perché di molte cose che mi accadono a me steso e che mi accadono intorno.

di là c'è qualcuno che mi aspetta, ad occhi aperti,
più in la c'è qualcuno che aspetta.... ad occhi chiusi, per  iniziare a vivere

di là mi aspettano......

ed io sono fermo,  
sperduto nel nulla
in un luogo incerto,

con il motore in panne 

e aspetto...

aspetto a ripartire..




domenica 23 ottobre 2011

_diciannove










Quando ti chiameranno
Entrerai con un sorriso sulla faccia


O ti nasconderai per paura
Nella tua felpa preferita
Con una vecchia lettera d'amore

Vorrei che tu lo facessi:

Vienimi a prendere
Portami fuori
Incasinami
Ruba i miei dischi
Vai con tutti i miei amici
Sono tutti pieni di merda
Con un sorriso sulla faccia
E poi fallo di nuovo


Vorrei che lo facessi

Quando cammini per il centro
Vorresti che io fossi li?
Vorresti che fossi io
Con le vetrine pulite e gli occhi dei manichini
Assomigliano tutti ai miei?


Vorrei che lo facessi


Vienimi a prendere
Portami fuori
Incasinami
Ruba i miei dischi
Vai con tutti i miei amici alle mie spalle
Con un sorriso sulla faccia
E poi fallo di nuovo


Vorrei che lo facessi

Vorrei che mi rifacessi il letto
Così potrei decidere
Provalo per dormire 



invece
Forse ti riposerai 




Vorrei poterlo fare






sabato 22 ottobre 2011

_venti




egoisticamente Io.

"hai ragione, anche se ho sbagliato i modi, ma hai ragione,
forse un po egoista lo sono.

Credo sostanzialmente che faccia parte delle mie fragilità, delle mie paure. Anche le corazze più forti, più resistenti, più vulnerabili, hanno le loro crepe.....hanno i loro difetti nascosti.... marchi tangibili di un modo di essere che diversamente non potrebbe esistere.

Ed io sono così...luci e ombre, albe e tramonti, lacrime nascoste e silenzi da toccare con mano, elementi essenziali di un'esistenza che mi ha travolto in pieno, nelle sue più ricche sfumature... ogni dettaglio l'ho vissuto sempre al 100%, cercando di non essere mai spaventato, ma curioso, come un bimbo che vede per la prima volta i colori dopo mesi di ombre e suoni distorti.

è bellissima questa vita, bella quanto arcana, particolare in ogni modo possibile la si scuote.... come una palla di di vetro...con dentro la neve, le case, le cose...con dentro noi....

è bellissima questa vita, bella quanto unica.

giorni fa, leggendo le tue parole ho trovato riscontri nei miei pensieri, camminando per certi versi una strada uguale, nelle forme e nei contenuti, stiamo cercando la stessa libertà mentale, pur avendo una parte di cuore occupata semplicemente da "noi", credo che sia affascinante ma anche ingombrante questo bagaglio emotivo, sentimentale, ricco di frammenti ed emozioni percorse in una parte di esistenza lunga,....impossibile da mettere da parte, inevitabile da NON CONSIDERARE....

ma il destino fa i suoi ragionamenti, ci mette alla prova costantemente, sfidando le nostre fragilità, quelle parti emotive nascoste ed esclusive... ci mette di fronte strade da percorrere, scelte da prendere, nuovi capitoli di vita da considerare.

Questo periodo di fragilità è arrivato dentro di me come l'autunno che saluta tiepidamente l'estate...come un principio, come un'impeto freddo e tagliente, che travolge anima e corpo....; ne ho colto il momento esatto, mentre accadeva, ed ero cosciente sapendo che non mi sarei potuto sottrarre, perché io sono così, perché la vita impone questo...

a differenza di questo tempo che ci giudica imparziali ma che ci scruta sempre, so che tanto devo dare, so che tanto dovrò percorrere, soffrire, sorridere nella gioia delle novità che non ti aspetti mai... e così mi ritrovo a sentire nell'aria la novità di un emozione che ancora non conosco....mi trova impreparato, impaurito, disorientato.... similmente immagino le tue fragilità, il tuo periodo, questo periodo, che come me percorri nel vortice degli eventi, guardando la tua vita..... 

ci penso spesso.....e riconoscere le proprie fragilità è sinonimo di riconoscere anche le proprie forze, il bene e il male. e come guarire ed ammalarsi, morire e poi rinascere.

devo guarire.
devo rinascere.

devo raccogliere gli sforzi (tutti gli sforzi), trattenere il respiro, e guardare semplicemente mia figlia...... e prendere forza da Lei, che è il principio della vita.

imparare, 
semplicemente crescere, 
perché non si smette mai di farlo, a qualsiasi età: come il tuo percorso che sarà costellato da momenti importanti, difficili, unici.

non ti ho mai trascurata.
ho la maturità necessaria per dirti che mai lo farò. perché conosco il valore che possiede e che scaturisce quello che per noi ha conservato il tempo, 
quello che in questa esistenza io e te abbiamo vissuto a volte con la spregiudicatezza necessaria da essere tanto incoscienti, tanto unici, tanto vivi ed emotivamente coinvolti.

spesso mi sento ancora così.

se in questo percorso hai potuto avvertire nel tuo fragile cuore la distanza di un mio allontanamento, è stato perché gli eventi hanno tuonato sulla vita, anche di entrambi, facendosi sentire.......con rumori imponenti....con scossoni, ne sono scaturite spesso incomprensioni, silenzi profondi, parole risonanti....

ma non ti ho mai trascurata.
sarebbe impossibile trascurare una parte di se stessi che vive e si alimenta nel proprio cuore, radicata nel sentimento dell'anima, è l'anima piccola mia...è la parte più intima di noi stessi.

ci abiti,
ci vivi,

perché il destino ed il tempo hanno deciso così.

il futuro continuerà a dirci chi siamo, cosa saremo, 
due mani invisibili che nel silenzio si stringono.
due occhi che non parlano.

tante parole non basteranno mai per spiegare il senso di un emozione.

mai.

-per questo resto calmo...con il cuore all'ombra-

ti proteggerò....
come si protegge un tesoro nascosto

e tante sono le cose che il cuore mi sta raccontando adesso, di te.
ma lascio al silenzio le parole di chi conosce il verbo, 
e la parola Amore."