martedì 25 ottobre 2011

_diciassette







che senso avrebbe...
anzi,
che senso ha....


collisione imminente,
impatto rapido,
uno schiaffo in pieno viso: rimane il rossore, l'urto, lo scuotimento interiore.


dovrei guardarmi di più allo specchio,
ma guardarmi veramente, scrutare a fondo, scendere dentro gli occhi.


ma so veramente chi sono?
di questi tempi mi stupisco:


se cado è perché voglio cadere,
se rido è perché fingo di essere felice,
se piango...........: no, io non piango (quasi mai).


collisione imminente,
impatto rapido,
c'è da schivare un masso grande quanto il mondo,


adesso oscura il sole,
il mio sole.


eppure tutto dice:
"guarda..... guardati intorno, 
 guarda..... guarda chi sta arrivando...."


so molto bene chi sono. molto bene.


ma domani, nel senso, domattina,
saprò sentirmi addosso il peso di queste parole?


o sarà aria al vento,
parole aride, vuote dentro.


un bacio,
un'abbraccio,
può avere il sapore dolce del veleno,


arido al contatto,
liquido, scende rapido, e non fa sconti,


ammalia il cuore,
la mente,
sussurra all'anima parole intense,


mi dice: "è così.....non vedi.... è così che sei."
"sei Tu"


sono Io.


ora mi sento tanto un'astronauta dentro ad un bus di linea urbana.


scendo dalla navicella,
faccio tre passi e prendo il diciassette quello che porta in centro.


ho ancora la tuta,
addosso brina gravitazionale, 
residuo di un viaggio lungo, astrale,


guardo fuori,
vedo le strade:
le macchine, i motorini che corrono perché adesso piove.


c'è una signora che mi guarda,
ha tra le gambe la busta della spesa,
mi osserva, lentamente,
occhi sgranati....


poi mi sorride, si alza, si avvicina a me...


con fare dolce mi dice:


"dov'è che sei diretto...?"


ed io rispondo....


"signora, faccio un giro....
 poi ritorno sul mio pianeta"













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